Bacio Pantesco

Questo delizioso dolce tipico è molto più di una semplice frittella: è un abbraccio fragrante tra due cialde croccanti, unite da una vellutata crema di ricotta, impreziosita da gocce di cioccolato e un tocco di cannella. Il tutto, avvolto da una leggera spolverata di zucchero a velo.

La sua forma a fiore – ottenuta grazie a un apposito stampo in ferro – richiama la bellezza selvaggia dell’isola, mentre il suo gusto racconta storie di tradizione, semplicità e amore. Non a caso, il nome stesso evoca un gesto affettuoso: un “bacio” che si scioglie in bocca, lasciando il ricordo di un’esperienza autentica e indimenticabile.

Servito spesso con un calice di Passito di Pantelleria, il bacio pantesco è il dolce perfetto per concludere un pasto o per regalarsi un momento di puro piacere. Che tu lo assaggi in una pasticceria locale o lo prepari a casa, questo dolce racchiude tutta l’anima dell’isola: intensa, genuina, romantica

Cibo pantesco

Passito

Il Passito di Pantelleria è molto più di un vino dolce: è un racconto millenario racchiuso in un calice. Prodotto esclusivamente sull’isola di Pantelleria da uve Zibibbo, questo nettare nasce da una viticoltura eroica, dove ogni grappolo viene raccolto a mano e lasciato appassire al sole, secondo una tradizione antica e rispettosa del territorio.

Il risultato è un vino dal colore dorato, con riflessi ambrati, e un profilo aromatico intenso: note di albicocca, fichi secchi, miele, agrumi canditi e spezie si intrecciano in un equilibrio perfetto tra dolcezza e freschezza. Ogni sorso è un viaggio sensoriale tra i muretti a secco, i terrazzamenti lavici e il vento caldo che accarezza le vigne.

Riconosciuto DOC dal 1971, il Passito di Pantelleria è un simbolo dell’identità enologica siciliana e un ambasciatore del patrimonio agricolo dell’isola: basti pensare che la coltivazione ad alberello pantesco è tutelata dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

Perfetto in abbinamento con dolci a base di ricotta – come il bacio pantesco – ma anche con formaggi erborinati o da meditazione, il Passito di Pantelleria è un’esperienza da assaporare lentamente, lasciandosi avvolgere dalla sua eleganza senza tempo.

Pesto Pantesco

Il pesto pantesco è un condimento fresco e profumatissimo, che racchiude tutta l’essenza dell’isola di Pantelleria. A differenza del classico pesto genovese, questa variante siciliana è a base di pomodori pelati, aglio, prezzemolo, olio extravergine d’oliva e, talvolta, un tocco di peperoncino. Il risultato è una salsa dal sapore deciso e aromatico, perfetta per esaltare primi piatti, bruschette e secondi di pesce.

La sua forza sta nella semplicità degli ingredienti e nella qualità delle materie prime locali: i capperi, coltivati sui terreni vulcanici dell’isola, conferiscono al pesto una nota sapida e inconfondibile, mentre il pomodoro regala freschezza e dolcezza.

Tradizionalmente preparato a crudo, il pesto pantesco è un inno alla cucina mediterranea: veloce, genuina, e profondamente legata al territorio. Ideale con la pasta corta – come busiate o caserecce – oppure come base per piatti estivi, è un must per chi vuole portare in tavola il sole e il vento di Pantelleria.

Mustazzoli

I Mustazzoli di Pantelleria sono molto più di semplici biscotti: sono dolci da festa, ricchi di storia, simbolo delle tradizioni natalizie dell’isola. La loro forma decorata, spesso intagliata a mano con motivi floreali o geometrici, richiama l’artigianalità e la cura tramandata di generazione in generazione.

Il ripieno è un impasto profumato e avvolgente, a base di semola, miele, vino cotto e spezie, racchiuso in un guscio sottile e croccante. Ogni mustazzolo è un piccolo scrigno di sapori antichi, che racconta l’influenza araba-normanna sulla cucina siciliana e la capacità dell’isola di trasformare ingredienti semplici in capolavori.

Simili ai buccellati del Palermitano o alle collorelle di Caltagirone, i mustazzoli panteschi si distinguono per le loro decorazioni elaborate e per il gusto intenso, perfetto da accompagnare con un bicchiere di Passito di Pantelleria.

Prepararli è un rito: si impasta, si intaglia, si cuoce, si condivide. E ogni anno, tornano sulle tavole dell’isola come dolce augurio, memoria viva e gesto d’amore.

Pasticciotti

I pasticciotti panteschi sono dolci rustici e profumati. A differenza dei più famosi pasticciotti leccesi, questi biscotti hanno una forma rotonda o ovale, e racchiudono un ripieno aromatico a base di semola, miele, scorza di agrumi, spezie e talvolta vino cotto o mosto.

La pasta esterna, simile a una frolla semolata, viene spesso decorata a mano con motivi floreali o geometrici, rendendo ogni dolce un piccolo capolavoro artigianale. Il gusto è intenso, speziato, con note di cannella e agrumi che evocano il paesaggio isolano: aspro, solare, generoso.

Questi dolci sono legati alla tradizione contadina e alle celebrazioni religiose, e venivano preparati in casa come gesto d’amore e condivisione. Oggi, i pasticciotti panteschi rappresentano un patrimonio gastronomico da riscoprire, perfetti da gustare con un bicchiere di Passito di Pantelleria o un tè speziato.

Moscato

Il Moscato di Pantelleria DOC è un vino dolce e profumato, prodotto esclusivamente da uve Zibibbo, coltivate con la tradizionale tecnica dell’alberello pantesco, riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. A differenza del più noto Passito, il Moscato viene vinificato con uve non appassite, mantenendo una maggiore freschezza e una dolcezza più delicata.

Questo vino si distingue per il suo colore giallo dorato, i profumi intensi di fiori d’arancio, albicocca, agrumi e macchia mediterranea, e un gusto vellutato ma vivace, che lo rende perfetto sia come aperitivo che in abbinamento a dolci secchi, crostate o formaggi erborinati.

Il Moscato di Pantelleria è spesso considerato un “vino da conversazione”: leggero, aromatico, e capace di evocare l’anima dell’isola in ogni sorso. Non è pensato per lunghi invecchiamenti, ma per essere gustato giovane, quando la sua esuberanza aromatica è al massimo.

Prodotto da cantine locali, questo vino rappresenta una delle tipologie previste dalla denominazione Pantelleria DOC, che tutela la qualità e l’origine del prodotto. È un esempio autentico di come la viticoltura pantesca sappia coniugare tradizione, territorio e piacere.

Insalata Pantesca

L’insalata pantesca è un inno alla cucina semplice e autentica dell’isola di Pantelleria. Fresca, colorata e intensamente aromatica, questa insalata nasce dall’incontro tra ingredienti poveri e sapori ricchi: patate lesse, pomodorini, cipolla rossa, olive e soprattutto i celebri capperi di Pantelleria IGP, veri protagonisti del piatto.

Condita con olio extravergine d’oliva, aceto, origano e basilico fresco, l’insalata pantesca è un’esplosione di gusto mediterraneo, perfetta per accompagnare piatti di pesce, carni grigliate o da gustare come piatto unico nelle giornate estive. Ogni forchettata racconta il paesaggio dell’isola: il vento salmastro, il sole che scalda le pietre laviche, la terra generosa che regala sapori intensi e sinceri.

È un piatto che parla di tradizione contadina, di convivialità e di rispetto per la stagionalità. Servita fredda, è ideale per picnic, pranzi all’aperto o come antipasto in una cena estiva. L’insalata pantesca non è solo un contorno: è un’esperienza sensoriale che porta in tavola l’anima di Pantelleria.

Ravioli Panteschi (Amari)

I ravioli panteschi, conosciuti anche come ravioli amari, sono uno dei piatti più rappresentativi della cucina tradizionale di Pantelleria. Il nome “amari” non si riferisce al gusto, ma serve a distinguerli dai ravioli dolci, anch’essi presenti nella cultura gastronomica dell’isola. Questi ravioli sono preparati in occasione delle domeniche in famiglia e dei momenti di convivialità, e sono considerati un vero piatto della memoria.

Il ripieno è semplice e profumato: ricotta fresca (un tempo “tùmma” di capra, oggi più spesso vaccina), mentuccia tritata, sale, pepe e talvolta un tocco di parmigiano. La pasta, sottile e fatta a mano, viene chiusa in forme quadrate o floreali e cotta in acqua bollente.

Il condimento varia a seconda delle tradizioni familiari: i più classici prevedono sugo di pomodoro fresco e basilico, ma esistono anche versioni più delicate con burro e salvia, oppure più raffinate con olio d’oliva e granella di mandorle tostate.

Questi ravioli incarnano la filosofia della cucina pantesca: pochi ingredienti, grande qualità, e un legame profondo con il territorio. La menta fresca, che cresce spontanea sull’isola, dona al piatto un aroma inconfondibile, mentre la ricotta ne esalta la morbidezza.

Serviti caldi, i ravioli panteschi sono un primo piatto che racconta la storia, la cultura e l’identità di Pantelleria, e che continua a essere tramandato con orgoglio dalle famiglie locali.

Ravioli Panteschi (Dolci)

I ravioli dolci panteschi sono una specialità
tradizionale dell’isola. A differenza dei ravioli “amari” salati, questi dolci sono fritti e farciti con un ripieno profumato a base di ricotta fresca, zucchero, cannella e scorza di limone o arancia, talvolta arricchito con cioccolato fondente o pezzetti di frutta candita.

La pasta, sottile e croccante, viene chiusa a mezzaluna e fritta in olio caldo fino a doratura. Una volta scolati, i ravioli vengono spolverati con zucchero a velo o zucchero semolato, trasformandosi in un dolce irresistibile, dal gusto delicato e avvolgente.

Questi ravioli rappresentano un vero dolce da festa, tramandato di generazione in generazione, e preparato con cura e pazienza. Ogni famiglia ha la sua variante, ma il filo conduttore è sempre lo stesso: celebrare la tradizione con dolcezza.

Serviti caldi o a temperatura ambiente, i ravioli dolci panteschi sono perfetti per concludere un pranzo importante, accompagnati da un bicchiere di Moscato o Passito di Pantelleria. Sono un esempio autentico di come la cucina dell’isola sappia trasformare ingredienti semplici in momenti di gioia condivisa.

Cous cous

Il cous cous pantesco è uno dei piatti più emblematici della cucina dell’isola di Pantelleria. Nato dall’incontro tra la tradizione siciliana e le influenze magrebine, questo piatto racconta la storia di un’isola crocevia di culture, dove il mare e la terra si fondono in un equilibrio perfetto.

La base è la semola di grano duro incocciata a mano, secondo l’antica tecnica tramandata dalle donne dell’isola. Viene cotta al vapore e accompagnata da un condimento ricco e profumato: pesce da zuppa (come scorfano, cernia, cappone), melanzane, zucchine, peperoni, cipolla, pomodoro fresco e spezie mediterranee come alloro, aglio e prezzemolo.

Il risultato è un piatto completo, saporito e conviviale, spesso servito durante le feste, le domeniche in famiglia o le cene estive all’aperto. Ogni boccone racchiude il profumo del mare, il calore della terra vulcanica e la generosità della cucina pantesca.

Il cous cous pantesco può essere servito come piatto unico o come secondo ricco, accompagnato da un bicchiere di Zibibbo secco o bianco aromatico, per esaltare la freschezza del pesce e la dolcezza delle verdure.

È un piatto che richiede tempo e cura, ma che ripaga con un’esperienza gastronomica autentica, capace di raccontare l’identità profonda dell’isola.

Capperi Panteschi

I capperi di Pantelleria sono tra i prodotti più iconici e pregiati dell’isola, riconosciuti con il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) dal 1996. Si tratta dei bottoni floreali non ancora aperti della pianta Capparis spinosa L., varietà Inermis, cultivar Nocellara, che cresce spontaneamente sui terreni lavici e sassosi dell’isola.

La raccolta avviene tra maggio e settembre, rigorosamente a mano. Dopo la raccolta, i capperi vengono maturati nel sale marino per circa dieci giorni, durante i quali vengono rimescolati più volte. Questo processo naturale ne esalta il gusto e ne garantisce la conservazione.

Il risultato è un cappero carnoso, aromatico, sapido ma equilibrato, con note erbacee e floreali che lo rendono perfetto per insalate, sughi, piatti di pesce e condimenti come il pesto pantesco. La qualità superiore è dovuta non solo alla varietà botanica, ma anche al microclima dell’isola, alla tecnica di coltivazione a terrazze e all’uso di muretti a secco, che proteggono le piante dal vento e favoriscono la raccolta.

I capperi di Pantelleria non sono solo un ingrediente: sono un simbolo di resilienza agricola, di cultura contadina e di rispetto per la terra. Ogni bocciolo racconta una storia di fatica, tradizione e orgoglio isolano.

Uva Zibibbo

L’uva Zibibbo, conosciuta anche come Moscato d’Alessandria, è il cuore pulsante della viticoltura pantesca. Si tratta di un vitigno a bacca bianca, aromatico e resistente, che cresce su terreni vulcanici, battuti dal vento e baciati dal sole. La sua coltivazione avviene con la tecnica dell’alberello pantesco, una pratica agricola millenaria riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità nel 2014.

Il nome “zibibbo” deriva dall’arabo zabīb, che significa “uva passa”, e richiama l’antica tradizione dell’appassimento al sole, fondamentale per la produzione del celebre Passito di Pantelleria. Ma da questa uva si ottengono anche il Moscato di Pantelleria, più fresco e delicato, e vini bianchi secchi di grande eleganza.

Lo Zibibbo è molto più di un vitigno: è cultura, identità e resistenza. Le viti crescono basse, protette dai muretti a secco, e vengono curate manualmente, con una dedizione che sfida le condizioni estreme dell’isola. Ogni grappolo è un concentrato di profumi mediterranei: fiori d’arancio, agrumi, albicocca, miele e spezie.

La sua versatilità lo rende protagonista non solo nel vino, ma anche in cucina, dove viene utilizzato fresco, essiccato o sotto forma di mosto. È un ingrediente che porta con sé la storia millenaria di Pantelleria, fatta di scambi culturali, agricoltura eroica e sapori autentici.